Nome latino assunto, dopo il
battesimo cattolico, da
Johann Scheffler. Poeta e mistico tedesco.
Appartenente a una famiglia luterana, studiò a Strasburgo, Leida e
Padova, dove si laureò in Medicina nel 1648. Convertitosi al
Cattolicesimo (1653), tralasciò la professione del medico e si fece prete
(1661), coltivando contemporaneamente interessi filosofico-religiosi.
L'influenza del pensiero di J. Böhme si fece comunque sentire anche dopo la
conversione: nel 1657
S. pubblicò
Aforismi e ritornelli
ingegnosi (raccolta di epigrammi successivamente ristampata e ampliata col
titolo
Il viandante cherubico, 1675), arguti aforismi di argomento
religioso che risentono notevolmente della lezione del mistico protestante
.
Scrisse inoltre opere poetiche, espressioni della mistica barocca del
Seicento tedesco (
Santo gaudio dell'anima ovvero Canti pastorali sacri di
Psiche innamorata del suo Gesù, 1657), nonché
opuscoli
polemici e apologetici (
Ecclesiologia, 1677) (Breslavia 1624-77).